12 October 2016

Martedì 11 ottobre si è svolto a Bergamo il primo del ciclo di incontri dal titolo “PAROLE DI CURA”. L’incontro, promosso dall’Associazione bergamasca “Abitare le età” che si pone l’obiettivo di sviluppare una importante azione di sensibilizzazione culturale e di promozione sociale sui temi della società dell’invecchiamento e per un welfare comunitario rinnovato. Relatrice dell’incontro Loredana Ligabue ,direttrice della Cooperativa Anziani e non solo, intervistata dalla giornalista Susanna Pesenti.

bergamo_20161011_205612Martedì 11 ottobre si è svolto a Bergamo il primo del ciclo di incontri dal titolo “PAROLE DI CURA”. L’incontro, promosso dall’Associazione bergamasca “Abitare le età” che si pone l’obiettivo di sviluppare una importante azione di sensibilizzazione culturale e di promozione sociale sui temi della società dell’invecchiamento e per un welfare comunitario rinnovato. Relatrice dell’incontro Loredana Ligabue, direttrice della Cooperativa Anziani e non solo, intervistata dalla giornalista Susanna Pesenti.

Davanti al numeroso e attento pubblico, alle rappresentanze professionali e istituzionali della Città, dopo la presentazione da parte di Stefano Stefanoni degli obiettivi di “Abitare le età”, Ligabue ha sviluppato il tema del ruolo del caregiver per affrontare le criticità della non autosufficienza e della fragilità.

Ligabue ha poi approfondito il tema dei diritti dei caregiver e quindi delle norme che la Legge regionale approvata dall’Emilia Romagna e la 20161011_225710Legge quadro nazionale proposta pone a tutela dei diritti di informazione formazione coinvolgimento dei caregiver nei piani assistenziali a integrazione del ruolo dei servizi e di sostegno nelle situazioni di emergenza.

La relatrice ha infine risposto a una serie incalzante di domande su prospettive e futuro possibile del ruolo del caregiver familiare. Infine, rispondendo ad una domanda su quali fossero i punti centrali della legislazione regionale emiliana, ha dichiarato: “ In sintesi: la Legge parla di visibilità dei caregiver perché il riconoscimento è veicolo di autostima, parla di sostenibilità perché solo nell’integrazione fra servizi pubblici, lavoro privato di cura e contributo dei caregiver è possibile affrontare il peso delle cure, parla di innovazione sociale perché solo dall’ascolto dei bisogni nasce il cambiamento del welfare”

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